Dall’acqua all’aria e al vento in faccia

Il viadotto tra Veglio e Mosso

Le difficoltà di ripristino dell’antica strada impongono una scelta coraggiosa: o chiudere il collegamento o costruire un ponte. Su impulso dell’allora sindaco di Veglio, Piero Pichetto, nel 1970 si decide per il ponte, completato nel 1972.

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Il viadotto è lungo 350 metri, alto 152 sul torrente, è sospeso su 8 piloni, con le campate di 46 metri. 9° ponte più alto d’Italia è fra i 150 più alti del Mondo (il più alto è in Cina, il Siduhe Bridge, alto 496 metri!).

A metà della sua lunghezza c’è idealmente il confine tra i territori comunali di Veglio e Mosso. Appena sotto, il borgo di Pistolesa, un tempo Comune a sé stante, ha originariamento dato lo spunto per il nome “Ponte della Pistolesa”, come ancora viene chiamato dagli abitanti della zona e nelle memorie storiche.

Una grande risorsa

Da semplice ma funzionale strada di collegamento fra due Comuni, è negli anni ’90 che il Ponte si trasforma in quello che diventerà in seguito un vero polo di attrazione turistica, con l’apertura di attività per il divertimento outdoor e per l’accoglienza, fra locande e bed & breakfast.

Nel settembre del 1995, infatti, prende il via l’attività di Bungee Jumping grazie all’intuizione di Yves Sorba e Alberto M. Pradella che, dopo aver portato per la prima volta in Italia questa disciplina, prima a Triora (Imperia) e poi a Jesolo (Venezia), scelgono questo viadotto ribattezzandolo “Colossus”.

L’inaugurazione è memorabile ed è parte della grande storia di questo luogo. Grazie alla collaborazione del noto marchio Sector No Limits, sono migliaia le persone che assistono ai primi salti del No Limits Team, fra cui il grande Patrick De Gayardon che si cimenterà anche in un atterraggio con il paracadute proprio sul ponte, dopo un B.A.S.E. jump da un elicottero.

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Da quel giorno, sono più di 30 mila i temerari che hanno provato l’adrenalina di un lancio dal Colossus. Con i suoi 4,5 secondi di caduta libera, i 110 km all’ora che si raggiungono e i 2,7 di forza G, il Bungee Center Veglio è considerato un cult dagli appassionati di tutto il mondo, tanto che viene spesso scelto come location per produzioni cine-televisive: sul ponte è stata girata una puntata di una famosa trasmissione della BBC, Body Hits, una scena del film “Tutta colpa di Freud” di Paolo Genovese e decine di trasmissioni televisive e spot pubblicitari.

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Exploring Outdoor, la società che ha aperto e gestisce il Bungee Center, indicata come esempio virtuoso di riconversione industriale, è attiva nella produzione di corde elastiche per il mercato internazionale del divertimento e, dal 2004, nella realizzazione di percorsi acrobatici sospesi, come il Parco Avventura Veglio, aperto nel 2005 a fianco del Ponte.

Testi e ricerca iconografica a cura di Franco Grosso